Bonus barriere architettoniche studio dentistico
Molti dentisti chiedono ripetutamente ai loro consulenti se vi sono crediti fiscali per ristrutturare lo studio o rinnovare i beni strumentali. Oggi trattiamo di una ottima possibilità riservata anche agli studi dentistici con il nostro articolo Bonus barriere architettoniche studio dentistico. Pochi ne parlano, ma con il bonus barriere architettoniche è possibile avere crediti d’imposta pari al 75% dell’intervento. Il beneficio fiscale è davvero appetibile e, in uno studio dentistico, trova molti ambiti di applicazione.
Indice
- Cosa è il bonus barriere architettoniche
- Chi può usufruire del bonus
- Come si calcola il bonus barriere architettoniche nello studio dentistico
- Cosa rientra nel bonus
- Esempi pratici bonus barriere architettoniche
- La cessione del credito e lo sconto in fattura del bonus barriere architettoniche
- Documenti per ottenere il bonus barriere architettoniche
Cosa è il bonus barriere architettoniche
Un intervento può usufruire del beneficio bonus barriere architettoniche se direttamente finalizzato al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche in edifici già esistenti. Il bonus barriere architettoniche è disciplinato dall’articolo 119-ter del decreto legge 19 maggio 2020 , n. 34, introdotto dall’articolo 1, comma 42, della legge 30 dicembre 2021, n. 234 (legge di bilancio 2022).
Il bonus barriere architettoniche riconosce una detrazione dall’imposta lorda per spese documentate dal 1° gennaio 2022 per la realizzazione di interventi direttamente finalizzati al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche in edifici già esistenti.
Il rispetto dei requisiti deve essere documentato nelle forme prescritte dal decreto del ministro dei Lavori pubblici 236/1989.
>>>>La legge di bilancio 2023 ha prorogato l’agevolazione al 31 dicembre 2025<<<< |
Per i lavori edili avviati dal 28 maggio 2022 di importo complessivo superiore a 70.000 euro la detrazione spetta se nell’atto di affidamento dei lavori, stipulato a partire dal 27 maggio 2022, è indicato che detti interventi sono eseguiti da datori di lavoro che applicano i contratti collettivi del settore edile, nazionale e territoriali.
La detrazione spettante va portata in diminuzione dell’IRPEF o IRES dovuta nell’anno di sostenimento delle spese e nei quattro anni successivi.
Il beneficio fiscale inoltre non si trasferisce in caso di cessione dell’immobile oggetto di intervento perciò il contribuente che ha sostenuto la spesa potrà continuare a fruire le quote di detrazione non utilizzate.
Chi può usufruire del bonus
Possono fruire della detrazione:
- le persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni;
- le società semplici;
- le associazioni tra professionisti e i soggetti che conseguono reddito d’impresa che possiedono o detengono l’immobile in base ad un titolo idoneo al momento di avvio dei lavori o al momento del sostenimento delle spese se antecedente il predetto avvio
- le società di persone e le società di capitali
In sintesi tutti i titolari di studi dentistici possono usufruire del bonus barriere architettoniche che siano studi individuali, studi associati, società. Il perimetro del beneficio è molto ampio e non ci sono limiti legati alle categorie catastali degli immobili.
Gli unici professionisti che non possono usufruire del bonus barriere architettoniche sono i professionisti in regime forfettario (se vuoi saperne di più sul regime forfettario clicca qui).
Come si calcola il bonus barriere architettoniche nello studio dentistico
Il bonus barriere architettoniche spetta nella misura del 75 per cento delle spese sostenute ed è calcolato su un ammontare complessivo non superiore a:
- euro 50.000 se lo studio è in edifici unifamiliari o in unità immobiliari situati all’interno di condomini funzionalmente indipendenti
- euro 40.000 moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per edifici composti da due a otto unità immobiliari se l’intervento è su parti comuni condominiali;
- euro 30.000 moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari se l’intervento è su parti comuni condominiali
Il credito fiscale è da ripartire in cinque quote annuali di pari importo.
Facciamo un paio di esempi: Uno studio dentistico individuale vuole sostituire gli infissi. I nuovi infissi hanno le caratteristiche disciplinate dal decreto del Ministro dei lavori pubblici 14 giugno 1989. La sostituzione degli infissi ha un costo complessivo pari ad euro 50.000. Tutto l’intervento sarà oggetto di beneficio fiscale in quanto il limite per unità immobiliare è euro 50.000. La detrazione fiscale consentita è pari ad euro 37.500. Uno studio dentistico è situato in un edificio composto da 15 unità immobiliari dove si effettua un intervento di eliminazione barriere architettoniche su parti comuni. L’intervento ha un costo complessivo di euro 500.000. Tutto l’intervento sarà oggetto di beneficio fiscale in quanto il limite di spesa complessivo ammissibile è pari a 530.000 euro. L’importo di 530.000 è calcolato moltiplicando 40.000 euro x 8 (320.000 euro) e 30.000 euro x 7 (210.000 euro). La detrazione fiscale consentita ai condomini è pari ad euro 375.000. . |
Cosa rientra nel bonus
Il bonus barriere architettoniche spetta per la realizzazione di interventi direttamente finalizzati al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche in edifici già esistenti.
Prima di scoprire le opportunità del bonus ribadiamo che gli interventi devono rispettare i requisiti previsti dal decreto del Ministro dei lavori pubblici 14 giugno 1989 n. 236 in materia di prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visibilità degli edifici ai fini del superamento e dell’eliminazione delle barriere architettoniche.
Gli interventi possono essere realizzate sia sulle parti comuni che sulle singole unità immobiliari ed è sufficiente che siano “edificio già esistenti”. Vediamo dunque alcuni esempi non esaustivi:
- la sostituzione di finiture quali pavimenti, porte, infissi esterni, terminali degli impianti;
- il rifacimento o l’adeguamento di impianti tecnologici (servizi igienici, impianti elettrici, citofonici, impianti di ascensori);
- il rifacimento di scale ed ascensori;
- l’inserimento di rampe interne ed esterne agli edifici e di servoscala o di piattaforme elevatrici.
Riassumendo rientrano nella disciplina agevolativa gli interventi effettuati su unità immobiliari di qualsiasi categoria catastale.
Esempi pratici bonus barriere architettoniche
Facciamo alcuni esempi.
Servizi igienici
Fermo restando che possono avere il beneficio fiscali gli interventi atti a garantite le manovre di una sedia a ruote, la normativa tecnica prevede:
– l’accostamento laterale alla tazza wc, bidet, vasca, doccia, lavatrice;
– per il lavabo l’accostamento frontale che deve essere del tipo a mensola e la dotazione di opportuni corrimano e di un campanello di emergenza posto in prossimità della tazza e della vasca;
– i rubinetti devono essere con manovra a leva.
Infissi
Possono ottenere il beneficio fiscale gli interventi su infissi dove l’altezza delle maniglie sia di 115 cm e comunque compresa tra 100 e 130 cm.
La normativa tecnica prevede:
– meccanismi di apertura e chiusura facilmente manovrabili;
– devono consentire alla persona seduta la visuale;
– la parte opaca del parapetto, se presente, non deve superare i 60 cm dal calpestio;
– nelle finestre lo spigolo vivo della traversa inferiore dell’anta apribile deve essere sagomato o protetto;
– le ante mobili degli infissi devono poter essere usate con una pressione non superiore a 8 kg.
Porte
Possono ottenere il beneficio fiscale gli interventi sulle porte se la luce netta della porta di accesso di ogni edificio e di ogni unità è di almeno 80 cm. La normativa tecnica inoltre prevede:
– la luce netta delle altre porte di almeno 75 cm;
– gli spazi antistanti e retrostanti alle porte adeguatamente dimensionati;
– la porta deve consentire un’agevole apertura da entrambi i lati e devono essere preferite soluzioni per le quali le singole ante non superino i 120 cm;
– sono preferibili porte scorrevoli o con anta a libro;
– è consigliata un’altezza delle maniglie di 90 cm.
Pavimenti
Possono ottenere il beneficio fiscale gli interventi sui pavimenti i quali devono essere orizzontali e complanari tra loro e non sdrucciolevoli. La normativa tecnica inoltre prevede:
– le differenze di livello devono essere superate tramite rampe con pendenza non superiore all’8%, in modo da non costituire ostacolo al transito di una persona su sedia a ruote;
– i dislivelli devono essere segnalati con variazioni cromatiche;
– le eventuali soglie devono avere spigolo arrotondato;
– i percorsi delle parti comuni devono essere individuati in maniera chiara, eventualmente mediante una differenziazione nel materiale e nel colore.
La cessione del credito e lo sconto in fattura del bonus barriere architettoniche
Arriviamo finalmente alle note più positive. La vera novità del bonus barriere architettoniche è la possibilità di cedere il credito oppure di avvalersi dello sconto in fattura. Vediamo dunque un esempio per capire le scelte del dentista in merito al bonus barriere architettoniche. Nel corso del 2023 un dentista con studio in edificio unifamiliare di proprietà esegue interventi bonus barriere architettoniche per euro 50.000 di conseguenza il bonus fiscale sarà pari ad euro 37.500.
Il dentista può:
- portare in detrazione in cinque anni il credito d’imposta perciò nel 2024 euro 7.500, nel 2025 euro 7.500, nel 2026 euro 7.500, nel 2027 euro 7.500. nel 2028 euro 7.500;
- chiedere al fornitore lo sconto in fattura: la fattura del fornitore sarà di euro 50.000 con sconto barriere euro 37.500 quindi il saldo a pagare euro 12.500;
- cedere il credito d’imposta: il dentista paga totalmente il fornitore per euro 50.000 ma cede – la prima cessione è libera – il bonus di euro 37.500.
Documenti per ottenere il bonus barriere architettoniche
Riassumendo il dentista deve gestire la parte burocratica del bonus barriere architettoniche con molta accortezza perchè i bonus fiscali sono oggetto di controlli mirati da parte degli organi accertatori.
Se vuoi essere sicuro di non commettere errori puoi rivolgerti ai nostri consulenti!
Particolarmente rilevante è la massima attenzione circa i documenti necessari per dimostrare la bontà del bonus fiscale:
- fatture o ricevute fiscali idonee a comprovare il sostenimento della spesa e la riconducibilità della stessa agli interventi agevolabili;
- autocertificazione attestante che l’ammontare delle spese sulle quali è calcolata la detrazione da parte di tutti gli aventi diritto non ecceda il limite massimo ammissibile;
- dichiarazione dell’Amministratore condominiale che attesti di aver adempiuto a tutti gli obblighi previsti dalla legge e che certifichi l’entità della somma corrisposta dal condomino e la misura della detrazione. In assenza di amministratore, documentazione inerente la spesa sostenuta;
- in mancanza del codice fiscale del condominio minimo (documentazione ordinariamente richiesta per comprovare il diritto alla agevolazione), autocertificazione che attesti la natura dei lavori effettuati e indichi i dati catastali delle unità immobiliari facenti parte del condominio;
- documentazione attestante il rispetto dei requisiti previsti dal regolamento di cui al decreto del Ministro dei lavori pubblici 14 giugno 1989, n. 236.
Se vuoi beneficiare del bonus barriere architettoniche per il tuo studio dentistico ma non sai come muoverti i consulenti di Spaziodentista sono a tua disposizione! |