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Pagare meno tasse con bonus fiscali edili

Tutti i professionisti sanno quanto pesano gli F24 che il commercialista immancabilmente presenta almeno due volte l’anno. Oggi ti vogliamo informare di una opportunità che la nostra legge fiscale riserva a tutti i contribuenti con partita Iva. Noi di spaziodentista siamo un team di dottori commercialisti regolarmente iscritto all’albo professionale e dal nostro blog non ti aspettare formule magiche su come non pagare le tasse o strategie elusive per abbattere i tuoi doveri nei confronti delle casse erariali.  Nel nostro articolo Pagare meno tasse con i benefici fiscali edili ti invitiamo a prendere in considerazione una opportunità permessa dal nostro ordinamento fiscale ossia l’acquisto di un credito fiscale edile nato da interventi Superbonus effettuati da un privato o da una impresa edile che abbia applicato la modalità di riscossione dello sconto in fattura.  Questa opportunità è stata disciplinata dall’art. 121 del decreto legge 34/2020. Devi sapere che  con il blocco degli acquisti dei crediti fiscali edili da parte delle banche e di Poste le cessioni a soggetti Iva come i professionisti sta prendendo campo. Se non conosci questa opportunità leggi il nostro contributo Pagare meno tasse con i benefici fiscali.

Se sei un professionista con partita Iva, sia che operi come professionista individuale o srl, puoi acquistare crediti fiscali e utilizzare il credito d’imposta in F24, con la stessa rateizzazione prevista per la detrazione originaria. Facciamo chiarezza. Un credito fiscale  edile Superbonus originato nel periodo d’imposta 2022, può essere utilizzato dal beneficiario in 4 rate annuali dal 2023 al 2026. Il beneficiario ha due possibilità di utilizzo del credito: la compensazione in dichiarazione dei redditi oppure la cessione dello stesso a terzi soggetti. La prima cessione è libera ossia può essere effettuata a chiunque. Vediamo adesso cosa può fare l’acquirente del credito fiscale edile. L’acquirente del credito può compensare il credito con i suoi debiti fiscali che transitano in F24 ad esempio con i debiti Imu, Iva, contributi Inps, ritenute fiscali dei propri dipendenti, Irpef, Ires. 

Vediamo un esempio in concreto per capire il meccanismo. Ipotizziamo che il cedente – ditta che ha effettuato i lavori ed ha applicato lo sconto in fattura – abbia nel proprio cassetto fiscale, nel periodo d’imposta 2022, un credito pari ad euro 110.000. Ipotizziamo, in analogia con la cessione con il sistema bancario, che il credito venga ceduto all’83% del proprio valore nominale. Il prezzo di cessione di un credito fiscale edile del valore nominale di euro 110.000 sarà pari ad euro 91.300. Le modalità di pagamento possono essere oggetto di trattativa tra le due parti. Il professionista che acquista il credito potrà utilizzare in compensazione in F24 in quattro rate come segue: euro 27.500 nel corso del 2023, euro 27.500 nel corso del 2024, euro 27.500 nel corso del 2025, euro 27.500 nel corso del 2026.

Le dinamiche dell’acquisto del credito fiscale edile per il professionista possono essere molto articolate in quanto la legge consente anche la cessione di singole rate annuali in alternativa al totale del credito. Ad esempio nel caso prospettato sopra è possibile anche l’acquisto della sola rata di credito fiscale edile compensabile in F24 nel corso del 2023 per euro 27.500.

L’acquisto di crediti fiscali edili, dall’ottica del compratore, è nei fatti un investimento finanziario generalmente con un tasso di interesse ben più sostanzioso che le alternative offerte dal mercato dei capitali.

L’operazione di acquisto di crediti fiscali edili è sicura soltanto se gestita con un consulente fiscale che possa attestare, mediante una due diligence del credito, la bontà dell’operazione. Ci spieghiamo meglio. La legge fiscale assicura il compratore che la responsabilità della bontà del credito fiscale è sempre del cedente eccetto il caso di una responsabilità in solido del fornitore che ha applicato lo sconto e dei cessionari quando si verifica il concorso nella violazione con dolo o colpa grave. Il quadro normativo relativo alle responsabilità è stato tuttavia incrinato da una recente giurisprudenza della Cassazione, la 40865/2022, secondo la quale è sempre possibile la sequestrabilità dei crediti d’imposta laddove vi siano dei rilievi di ordine penale.

La soluzione per una cessione di crediti sicura sembra dunque necessiti di un passaggio ulteriore rispetto al mero accordo tra il cedente e l’acquirente: la presenza di un soggetto terzo, autorevole, che effettui un controllo documentale aggiuntivo della bontà del credito. Se pensi che l’opportunità di Pagare meno tasse con i benefici fiscali sia da approfondire oppure se vuoi un aiuto per trovare la controparte non esitare a chiamare i consulenti di spaziodentista nella sezione contatti del sito.

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