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Piano attestato per lo studio odontoiatrico in crisi

Il mondo della crisi di impresa è stato radicalmente trasformato dal nuovo codice della crisi e dell’insolvenza. L’argomento è ditale importanza anche per coloro che devono trattare la crisi dello studio. Occorre che tutti gli operatori, sia professionisti che imprese, raccolgano al meglio tutti gli strumenti che il codice mette a disposizione. Se il tuo studio ha difficoltà finanziarie o economiche non trascurare i segnali e chiedi assistenza a consulenti competenti. Se vuoi approfondire l’argomento leggi il nostro Piano attestato per studio in crisi.

Indice

Oggi parliamo del piano attestato, un strumento riservato ai dentisti che svolgono la loro professione quali imprenditori, con società iscritte al registro delle imprese. Il Codice Crisi incentiva l’imprenditore ad utilizzare strumenti early warning (allerta precoce) in modo da favorire il risanamento e porre elementi a presidio dell’equilibrio finanziario.

Che cos’è il piano attestato per lo studio odontoiatrico in crisi

Piano attestato per lo studio odontoiatrico in crisi

Il piano attestato, strumento ancora troppo poco conosciuto, è rivolto a coloro che versano in crisi finanziaria o economico in modo non irreversibile. Se il tuo studio non attraversa una fase positiva ed i creditori valutano azioni legali, esamina le opportunità che ci offre il nuovo codice.

Innanzitutto ricordiamo la fonte normativa: l’articolo 56 del codice rubricato come “Accordi in esecuzione di piani attestati di risanamento”.

L’imprenditore in stato di crisi o di insolvenza può predisporre un piano. Il piano è rivolto ai creditori e deve risultare idoneo a consentire il risanamento dell’esposizione debitoria dell’impresa e ad assicurare il riequilibrio della situazione finanziaria.

Il piano deve avere data certa e deve essere attestato da un professionista indipendente sulla veridicità dei dati aziendali e la fattibilità economica del piano.

Il piano attestato può essere un piano già formalizzato con i creditori ma anche un piano con i creditori silenti.

In sintesi con il piano attestato l’imprenditore effettua una profonda analisi finanziaria ed economica dell’evoluzione della sua impresa. Nel piano attestato l’imprenditore chiarisce ai creditori quali saranno gli effetti di una continuità aziendale e quali saranno i vantaggi per il ceto creditorio.

Il Piano attestato è uno strumento molto tecnico e sottoposto a rigide valutazioni. Il Piano è attestato in quanto è sottoposto ad un professionista iscritto nell’Albo dei gestori della crisi. Il professionista deve emettere una valutazione di veridicità ed un giudizio di fattibilità.

Per veridicità, elemento attestato dal professionista, si intende una situazione economica e finanziaria che si basi su un sistema informativo adeguato.

Il giudizio di fattibilità, attestato dal professionista, è a tutti gli effetti una valutazione prognostica sulla realizzabilità dei risultati attesi riportati nel piano.

Sappi che i professionisti di Spaziodentista sono iscritti all’albo gestori della crisi e possono assistere il tuo studio al ricorso di un piano attestato.

A cosa serve il piano attestato

Il piano attestato ha la funzione di dimostrare la potenziale sistemazione delle difficoltà dell’impresa. Si può trattare di un periodo di crisi o addirittura di uno stadio prossimo all’insolvenza. A cosa serve un piano attestato? L’articolo 56 del CCII dà la risposta. Il piano attestato dà certezza alle operazioni gestionali in essa contenuti e nessun curatore, se vi sarà liquidazione giudiziale, né potrà disconoscere gli effetti. Non sono soggetti all’azione revocatoria i pagamenti effettuati e le garanzie su beni del debitore posti in essere in esecuzione dell’accordo di ristrutturazione.

Al piano attestato non si applicano le norme relative alla bancarotta fraudolenta e alla bancarotta semplice per i pagamenti compiuti in forza di accordi.

Il piano attestato per i fideiussori e soci in caso di società di persone

Ai creditori che hanno concluso gli accordi di ristrutturazione si applica l’articolo 1239 c.c.. La remissione accordata al debitore principale libera i fideiussori (generalmente i professionisti titolari dello studio).

Salvo patto contrario, gli accordi di ristrutturazione delle società di persone hanno efficacia nei confronti dei soci illimitatamente responsabili. I soci, se hanno prestata garanzia ad esempio una fideiussione, continuano a rispondere comunque per tale diverso titolo.

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