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Rimborso chilometrico 2024

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Rimborso chilometrico 2024 Spaziodentista

Anche negli studi dentistici capita spesso che il dipendente oppure lo stesso amministratore debba andare, per conto dello studio, dal commercialista oppure dall’odontotecnico. Questi incarichi vengono di solito eseguiti con l’ausilio dell’autovettura dello stesso dipendente. Ecco dunque la necessità di dover gestire il rimborso chilometrico, il cui calcolo purtroppo non è così semplice. In questo nostro articolo “Rimborso chilometrico 2024” scoprirai tutto quello che occorre sapere sui rimborsi chilometrici, a chi spetta tale rimborso e soprattutto come si calcola.

Indice

Cos’è il rimborso chilometrico?

Il rimborso chilometrico è la somma che viene rimborsata ai dipendenti, agli amministratori o collaboratori che hanno utilizzato la propria autovettura per effettuare una trasferta di lavoro.

Anche se non costituisce oggetto di nostro interesse ai fini di questo articolo, sappi che, laddove il dipendente utilizzi, sempre per motivi oggettivi di lavoro, un mezzo di trasporto pubblico, sarà suo diritto avere un rimborso delle spese sostenute. Queste spese saranno documentate con la presentazione al datore di lavoro di biglietti o ticket di viaggio.

Sappi inoltre che, il rimborso chilometrico potrà essere riscontrato sul cedolino della busta paga.

Chi ha diritto al rimborso chilometrico?

Iniziamo subito chiarendo a quali soggetti spetta il rimborso chilometrico. L’argomento è molto interessante, soprattutto per gli studi dentistici dove raramente viene richiesto ad un ASO di effettuare viaggi per conto dello studio ma dove invece è più frequente che sia lo stesso professionista titolare ad effettuare spostamenti con la propria auto. 

I lavoratori che possono beneficiare del rimborso chilometrico possono essere:

  • dipendenti;
  • amministratori;
  • soci;
  • personale esterno legato all’azienda da contratti di collaborazione, anche occasionale.

Quando si ha diritto al rimborso chilometrico?

Una volta precisato che il rimborso chilometrico non coinvolge esclusivamente il dipendente, entriamo nei dettagli. 

Le condizione affinché si possa procedere per un rimborso chilometrico presuppongono in primis, che ci si rechi presso un luogo diverso dallo studio dentistico, in secundis che il motivo di questo spostamento sia inerente a questioni ambulatoriali, ed infine che si utilizzi un mezzo proprio.  

La richiesta di rimborso

La richiesta di rimborso chilometrico deve essere effettuata espressamente dal soggetto che ha effettuato la trasferta. Generalmente la richiesta viene effettuata su formulari standard forniti dal datore di lavoro.

Nella domanda di richiesta di rimborso chilometrico occorre che il richiedente specifichi, dettagliatamente le seguenti informazioni: veicolo utilizzato, punto di arrivo, motivazioni che giustificano la richiesta, percorso effettivamente sostenuto, e numero di km percorsi.

Come calcolare il rimborso chilometrico 2024

Il punto più delicato è la liquidazione del rimborso chilometrico. Purtroppo la normativa fiscale in materia non è di semplice applicazione.

Il primo strumento di cui è necessario dotarsi per effettuare il calcolo è la tabelle ACI 2024 pubblicata in Gazzetta ufficiale nr. 298 del 22 dicembre 2023.
Nella tabella ACI 2024 puoi verificare il costo km di ogni veicolo a seconda del modello, del marchio e della serie dell’autoveicolo utilizzato.
Vediamo un esempio di calcolo del rimborso chilometrico.

Supponiamo che l’amministratore dello studio odontoiatrico abbia percorso 70 km totali (andate e ritorno) per una trasferta che ha tutti i requisiti precedentemente esposti.
L’auto dell’amministratore è una AUDI Q3 35 1.5 TFSI 150CV, a benzina.
Il costo chilometrico indicato nella tabella ACI 2024, è pari a 0,5834€, perciò il calcolo da fare per capire a quanto ammonta il rimborso chilometrico è il seguente:
0,5834€ x 70 km = 40,84€.
L’amministratore dunque avrà diritto ad un rimborso di 40,84€.
esempio calcolo rimborso chilometrico

Gli aspetti fiscali dei rimborsi chilometrici

Per il lavoratore il rimborso chilometrico non è sempre esente da tassazione ma la tassazione è dipendente dal fatto che il viaggio sia interno al Comune dove è situato lo studio dentistico oppure sia extracomunale. 
E’ importante ricordare che il punto di partenza da considerare deve essere quello dello studio dentistico e non quello di residenza del richiedente.

Vediamo dunque la tassazione dei rimborsi chilometrici per il richiedente:

  • per le trasferte all’interno del Comune in cui è situato lo studio dentistico il rimborso chilometrico è tassato come il resto del reddito;
  • per le trasferte extracomunali, il rimborso non è tassato;
Per lo studio dentistico in veste di S.r.l. il rimborso chilometrico rientra tra i costi di studio ed è, quindi, deducibile: si tratta di un costo che va a decurtare il reddito fiscale da cui calcolare le imposte.
Nota bene!

Attenzione però ai limiti legati alla potenza dell’auto utilizzata per la trasferta, ossia:

  • 17 cavalli fiscali per i veicoli a benzina;
  • 20 cavalli fiscali per veicoli a gasolio.

Se l’auto utilizzata dal dipendente supera questi limiti, la deduzione non potrà essere del 100%, ma andrà rimodulata consultando la tabella dei costi di esercizio per percorrenza annua, disponibile sempre sul portale ACI.

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