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Vendita studio dentistico

vendita studio dentistico

Le statistiche raccontano che oltre il 60% degli studi dentistici italiani è di proprietà di professionisti con età anagrafica di oltre 55 anni. Questo articolo Vendita studio dentistico è un piccolo vademecum per i dentisti che vogliono programmare la loro soft exit dal mondo della libera professione e soprattutto non vogliono disperdere tutto il know-how professionale raggiunto negli anni dalla propria struttura sanitaria.

Indice

La soft exit del dentista

Cosa significa soft exit? Il desiderio di tanti dentisti ultracinquantenni non è cessare con la libera professione ma iniziare a rallentare progressivamente con gli impegni professionali per dare spazio a hobby e passatempo personali. La soft exit è dunque la strategia con la quale il professionista passa gradualmente la titolarità dello studio a colleghi generalmente più giovani.

Spetta ai consulenti convertire la strategia del professionista negli strumenti giuridici più adatti per il successo.

In altri articoli abbiamo parlato in modo approfondito come la costituzione di una società aiuti le strategie di passaggio generazionale.
Se vuoi approfondire i vantaggi dello strumento societario leggi:
Costituire una società
Società tra professionisti o S.t.p.
Dentista e Srl

Si può vendere uno studio dentistico?

La risposta al quesito: si può vendere uno studio professionale? Ha fatto dibattere molto in passato. Il tema della discussione fino alla seconda metà del ventesimo secolo riguardava se l’attività professionale finisca per essere una entità che si può scindere dal singolo professionista e possa essere oggetto di vendita. La risposta ovviamente è positiva ed ormai da alcuni decenni, con l’intervento anche del giudice di nomofilachia, nessuno mette in dubbio la cedibilità di uno studio professionale.

E’ altresì vero che il mondo dentale si caratterizza per la presenza sul mercato non solo di soggetti professionisti ma anche di società struttura sanitaria.

La distinzione tra studio professionale e struttura sanitaria verte sulla predominanza, nella prima, dell’attività del professionista, mentre nella seconda, della struttura aziendale di supporto ad un’attività specialistica. La giurisprudenza di legittimità dopo orientamenti non sempre coerenti è arrivata a conclamare la possibilità della cedibilità anche dello studio professionale oltre che ovviamente della struttura sanitaria. Si faccia attenzione però al fatto che la vendita dello studio dentistico non è tecnicamente una vendita di una entità giuridica autonoma dal professionista, ma è sempre una fascio contrattuale tra due professionisti di obblighi di fare, di non fare, diritti, adempimenti.

Una conferma alla legittimità della vendita di studio dentistico è avvenuta con la riforma fiscale del 2006 con la previsione dell’assoggettamento a tassazione del corrispettivo della cessione della pazientela.

A chi vendere lo studio dentistico?

Molti studi dentistici in Italia sono ancora individuali e spesso i collaboratori del professionista sono giovani collaboratori a partita Iva forfettario che non mirano a rilevare lo studio. Ma allora: a chi vendere lo studio professionale? Una volta che il dentista ha accertato che all’interno dello studio non vi sono possibilità aggregative, si aprono le porte della vendita sul mercato. Le operazioni di acquisto e fusione di studi professionali prendono il nome di M&A acronimo che significa merger & acquisition. Per la vendita dello studio bisogna rivolgersi ad operatori professionali che possono agevolare il matching ma anche ad un sano passaparola, modalità che in provincia risulta spesso vincente.

Se vuoi chiedere un aiuto per vendere lo studio dentistico rivolgiti a noi di Spaziodentista!
Siamo uno studio di consulenti e non svolgiamo la professione di broker.
Rivolgendoti a noi per agevolare la vendita del tuo studio, noi agiamo su mandato professionale:
svolgiamo per tuo conto il ruolo di facilitatori di matching di M&A di studi professionali.

I primi passi per vendere lo studio dentistico

Una volta che il dentista ha ben chiaro la sua strategia di uscita dal mondo professionale può iniziare il percorso.

La prima incombenza in capo al dentista è quella della valutazione di uno studio dentistico. Se il dentista approccia la controparte senza una chiara idea di quanto può essere il valore dello studio, il matching può diventare difficoltoso. Il motivo è semplice: il valore di uno studio dentistico è aleatorio e l’importo richiesto in sede di trattativa deve essere motivato adeguatamente.

La valutazione dello studio dentistico

Ci spieghiamo meglio: il valore di uno studio dentistico dipende da molti elementi ed una valutazione approssimativa può raffreddare irrimediabilmente i buoni intendimenti delle parti.

La valutazione è approssimativa quando è effettuata da un consulente che non è specializzato nelle valutazioni di complessi aziendali e di studi professionali. Molti professionisti sono ottimi consulenti fiscali e fornitori di servizi amministrativi ma non hanno una formazione specifica in merito a valutazioni di studi professionali.

La valutazione è approssimativa quando è frettolosa e non documentata. Generalmente  la valutazione è frutto di uno scambio di battute con il proprio commercialista, il quale rilascia una sua opinione sul valore dello studio dentistico senza la minima motivazione. Quante volte abbiamo sentito la frase “sono stato dal mio commercialista e mi ha detto di non vendere a meno di …”. 

L’immediata risposta del potenziale acquirente “.. ma se il mio commercialista ha detto che lo studio non vale più di …” .

Il valore consigliato dai consulenti è spesso il frutto di un’esperienza professionale non necessariamente specifica.

Una valutazione dello studio asseverata da un consulente specializzato è la migliore base di partenza nella trattativa.
Per questo puoi affidarti a Spaziodentista!
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Da cosa dipende la valutazione dello studio dentistico

La valutazione di uno studio dentistico dipende da diversi fattori, tra cui la sua ubicazione geografica, la dimensione e la struttura organizzativa dello studio, la sua redditività,  la presenza di clienti fedeli  nonché altri fattori economici e di mercato.

Alcuni dei metodi comunemente utilizzati per valutare uno studio dentistico:

  1. Valutazione basata sui profitti: questo metodo si basa sulla redditività dello studio. Viene calcolato un multiplo dei profitti annuali dello studio dentistico per determinare il suo valore. Il multiplo può variare in base a diversi fattori come il rischio associato all’attività e alle prospettive future.
  2. Valutazione basata sul fatturato: questo metodo valuta lo studio in base al suo fatturato annuo. Viene utilizzato un multiplo del fatturato per determinare il valore dello studio. Anche in questo caso, il multiplo può variare a seconda di fattori come la posizione, la clientela e le prospettive di crescita.
  3. Valutazione basata sugli asset: questo metodo valuta lo studio dentistico in base al valore dei suoi beni materiali, come l’attrezzatura, le forniture e gli immobili. Viene calcolato il valore di mercato degli asset e viene sottratto il debito per ottenere il valore netto degli asset.
  4. Valutazione comparativa di mercato: in questo metodo, vengono analizzati i prezzi di vendita di studi dentistici simili nella stessa area geografica. Questi dati di mercato possono fornire un’indicazione del valore approssimativo dello studio.

Come si riscuote la vendita dello studio dentistico?

Uno degli argomenti più critici nella trattativa della vendita di studio dentistico riguarda le modalità di pagamento dell’acquirente.

Noi di Spaziodentista abbiamo spesso incontrato potenziali acquirenti che, spaventati dall’importo richiesto si sono arresi al pensiero del gravame finanziario senza indagare sulla sostenibilità dell’operazione.

Se il dentista cedente vuole agevolare la trattativa è necessario che consenta un pagamento del prezzo in modalità dilazionata e dipendente dai flussi finanziari che l’acquirente può ritrarre dall’esercizio dell’attività.

Nei casi di pagamenti particolarmente difficoltosi noi di Spaziodentista consigliamo sempre ai professionisti cedenti di costituire una società ed utilizzare la flessibilità del modello statutario della società a responsabilità limitata per ricucire tutti gli obiettivi ed i desiderata nella cessione dello studio.

Vendita studio dentistico e pazientela

L’argomento più complesso in caso di vendita di studio dentistico è il passaggio della pazientela. 

Prima che un argomento di natura giuridica è un argomento di natura aziendalistica. I pazienti di un dentista sono inscindibilmente legati alla storia del professionista. Il dentista ha spesso il quadro clinico del paziente dalla sua prima infanzia e negli anni si instaura un rapporto di fiducia difficilmente sostituibile. Ecco il motivo perché nella vendita dello studio il valore dell’avviamento è così importante.

Le tasse da pagare con la vendita dello studio dentistico

La vendita di uno studio dentistico in Italia può comportare diverse imposte e tasse. È importante consultare un commercialista o un consulente fiscale specializzato per una valutazione precisa della situazione specifica, poiché le imposte possono variare in base a molti fattori. Tuttavia, di seguito ti elenco alcune delle imposte e delle tasse comuni che potrebbero applicarsi nella vendita di uno studio dentistico in Italia:

  1. Imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF): se la vendita comporta un guadagno in termini di reddito personale, potrebbe essere soggetto all’IRPEF. L’aliquota dell’IRPEF varia in base al reddito totale del contribuente e alle aliquote progressivamente crescenti previste dalla normativa fiscale.
  2. Imposta sul valore aggiunto (IVA): la vendita di uno studio dentistico potrebbe essere soggetta all’IVA. L’aliquota dell’IVA può variare in base ai servizi e alle forniture correlate alla vendita. Ad esempio, le forniture di attrezzature odontoiatriche potrebbero essere soggette a un’aliquota IVA diversa rispetto alla cessione dell’immobile.
  3. Imposta sostitutiva sulle plusvalenze: se si verificano plusvalenze nella vendita dello studio dentistico, potrebbe essere applicata un’imposta sostitutiva sulle plusvalenze. L’aliquota dell’imposta sostitutiva può variare a seconda della natura dell’attività ceduta e della durata della sua detenzione.
  4. Imposta di registro: potrebbe essere applicata l’imposta di registro sulla vendita di uno studio dentistico, in particolare per la cessione di immobili o diritti reali collegati.
  5. Tasse locali: ci potrebbero essere tasse locali o regionali applicabili nella vendita di uno studio dentistico, ad esempio l’imposta municipale propria (IMU) o l’imposta regionale sulle attività produttive (IRAP).

Ricorda che questa è solo una panoramica generale e che le imposte effettive possono variare a seconda delle circostanze specifiche. È fondamentale consultare un esperto fiscale o un commercialista per una valutazione accurata e completa delle imposte e delle tasse che si applicano alla vendita di uno studio dentistico in Italia.

Rivolgiti subito ai professionisti di Spaziodentista per una call gratuita,
avremo modo di capire le tue necessità e quelle del tuo studio e di trovare per te la soluzione migliore!

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